Roma, una conferenza di servizi per assegnare i beni confiscati nel Lazio

Alla riunione ha preso parte il ministro dell’Interno Salvini

Data:
29 Novembre 2018

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Si è svolta a Roma, alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la prima Conferenza di servizi per presentare i beni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata presenti nella regione Lazio.

La riunione è stata convocata presso il Palazzo del Viminale dal direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC), Ennio Mario Sodano d’intesa con il Prefetto di Roma, Paola Basilone.

Il ministro dell’Interno ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal direttore dell’Agenzia e da tutte le Istituzioni che hanno consentito di raggiungere risultati tanto importanti in tema di aggressione dei patrimoni illeciti e riutilizzazione dei beni sequestrati e confiscati. «Fare squadra è fondamentale per contrastare più efficacemente le organizzazioni criminali. Riconquistare il territorio occupato dalle mafie significa dare un segnale concreto a tutti i cittadini, e soprattutto ai giovani: lo Stato è presente e forte. Così restituiamo fiducia verso le istituzioni e nuovi stimoli ai cittadini per reagire» ha detto il ministro Matteo Salvini.

I rappresentanti di Regione, Città metropolitana, Province e 48 comuni dell’area hanno esaminato i beni situati nella regione. Un totale di 490 beni immobili tra abitazioni, terreni, ville, box e locali commerciali, per un valore di 82 milioni di euro confiscati dalle autorità giudiziarie a individui pienamente inseriti nella criminalità organizzata.

Fra i 231 beni presenti nella provincia di Roma – per un valore di circa 39 milioni di euro – spiccano numerosi appartamenti e alcuni compendi immobiliari, anche con piscine, spesso sottoposte a vincoli paesaggistici e archeologici, appartenute alla famiglia Casamonica, a “Lady ASL”, confiscate a soggetti condannati per le stragi terroristiche degli anni ‘90 e al cassiere della banda della Magliana.   

158 sono i beni presenti sul territorio della provincia di Latina, per un valore di circa 21 milioni di euro; si tratta di diverse unità immobiliari, spesso prive di qualsiasi concessione edilizia, in particolare una villa, a Fondi, costruita abusivamente in una zona soggetta a vincolo paesaggistico, idrogeologico, P.A.I. e zona demanio civico.

82 gli immobili da destinare nella provincia di Frosinone, per un valore di oltre 20 milioni di euro; la maggior parte sono sul territorio del Comune di Cassino confiscate ad un unico soggetto che occupa, insieme alla famiglia, un immobile di pregio sul corso principale di Cassino per il quale è già stata notificata l’ordinanza di sgombero. 

12 beni – per un valore di oltre 1,3 milioni di euro – sono in destinazione nella provincia di Viterbo e 7 – circa 50 mila euro il valore complessivo – nella provincia di Rieti.

Per la gran parte degli immobili sono state acquisite manifestazioni d’interesse e altre sono state preannunciate. Nella maggior parte dei casi, le manifestazioni sono state presentate da comuni. Trattandosi di immobili liberi, saranno utilizzati dalle amministrazioni locali per scopi sociali e istituzionali. Per ottenere l’effettiva assegnazione del bene, sarà necessaria la successiva approvazione del Consiglio direttivo dell’ANBSC.

«Sono molto soddisfatto per i risultati della Conferenza di servizi di oggi» ha dichiarato il direttore Sodano «che consentirà di restituire alla collettività un patrimonio immobiliare di oltre 82 milioni di euro»Il Prefetto ha poi voluto sottolineare come «l’informatizzazione dei dati ha consentito il raggiungimento di importanti risultati. Oltre 2.000 beni sono stati destinati nel 2017 e circa 2.500 nel corso del presente anno».

La conferenza di Roma chiude un lungo percorso di incontri – dodici le conferenze di servizi promosse dall’Agenzia nel 2018 – in cui sono stati proposti oltre 3.000 beni immobili in 19 provincie italiane, da Palermo a Milano, da Catania a Firenze, a Venezia.

Nel Lazio sono 377 gli immobili già destinati a partire dal 1990, dei quali 19 nel 2017.

Ai lavori sono intervenuti i Prefetti di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti, i vertici interregionali e provinciali delle Forze di Polizia e della Magistratura oltre ai rappresentati degli enti territoriali dei luoghi in cui ricadono i beni.